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martedì 7 giugno 2016

SHEQEL, grani di poesia

Sheqel 01. NOTTE 

di Gianfranco Graziano


 NOTTE 

Il giorno se ne va dietro quel colle
e s'alza il canto tremulo nel nido
fermi gli uccelli e con essi il mondo
quasi volesse contemplare l'infinito

Scure le strade e ombre svolazzanti come spettri
le nuvole bagnate dal debol raggio di una luna
che irradia un calor freddo e tenue
e chi lo avverte sa che porterà fortuna

Le luminarie accese il fumo dei camini
fatto di quercia che riscalda e accende
movendo su e giù l'ambiente che lambisce
che a fissarlo a lungo l'occhio non si pente

In una stanza un bimbo nel giaciglio
sente le voci  ma è il buio la sua paura
si agita e geme vuole la sua mamma
che accorre pronta donandogli sua cura

L'uomo è si stanco dopo il suo travaglio
ma questa notte sembra fatta di sospiri
calma le membra e la mente già s'inebria
alla vision della sua donna che già vuol che lui l'ammiri

Questa è la notte cala all'improvviso
e ad alcuni mette angoscia per altri è bella
ma tutti prima o poi di fuori all'uscio
muti a mirar la luce e il canto di una stella



                              

Copyright 2016 Gianfranco Graziano 

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